Secondo un articolo pubblicato su PLOS ONE, i fondali del Lago di Bracciano, nel Lazio, custodiscono i resti delle più antiche imbarcazioni conosciute nel bacino del Mediterraneo.1
Cinque barche rinvenute nell’antico insediamento di La Marmotta, a circa 35 chilometri a nord-ovest di Roma, rivelano le abilità marittime e i progressi tecnologici nella navigazione marittima delle comunità neolitiche in Italia.
Attraverso esami condotti con il metodo della datazione al radiocarbonio, si è stabilito che le imbarcazioni furono costruite tra il 5700 aC e il 5100 aC, cioè circa 7mila anni fa. Per la costruzione di queste imbarcazioni venivano utilizzati vari tipi di legno, tra cui quercia, faggio, pioppo e ontano.
Le barche, caratterizzate da tecniche di carpenteria avanzate e design funzionali nel contesto delle condizioni del Neolitico antico, ci aiutano a capire come sopravvivevano gli antichi marinai. Gli oggetti in legno a forma di T rinvenuti accanto alle imbarcazioni, che probabilmente servivano per riparare le attrezzature marittime, sono una delle prove che queste imbarcazioni venivano utilizzate non solo nelle acque interne ma anche in mare aperto.
Canoa | Materiale | Lunghezza | Larghezza |
---|---|---|---|
Marmotta 1 | Quercia (Quercus sp.) | 10,43 m (34,4 ft) | 1,15 m (3,9 ft) |
Marmotta 2 | Ontano (Alnus sp.) | 5,4 m (17,8 ft) | 0,40 m (1,3 ft) |
Marmotta 3 | Ontano (Alnus sp.) | 8,35 m (27,4 ft) | 0,58 m (1,1 ft) |
Marmotta 4 | Pioppo (Populus sp.) | ? | 0,65 m (2,2 ft) |
Marmotta 5 | Faggio (Fagus sylvatica) | 9,5 m (31,2 ft) | 0,60 m (1,1 ft) |
Gli autori dell’articolo affermano che è difficile determinare i confini dell’insediamento La Marmotta, sulla base delle informazioni ottenute attraverso gli scavi archeologici, quindi è possibile che gran parte dell’area non sia stata ancora scavata. Ritengono inoltre che, se le ricerche e gli scavi continueranno, nei fondali del Lago di Bracciano si potranno trovare molte imbarcazioni sopravvissute fino ai giorni nostri.
La Marmotta e i suoi dintorni in epoca preistorica
Per quanto è noto, i primi ominidi arrivarono nella penisola italiana circa 850.000 anni fa.2 D’altronde le prime tracce dell’esistenza dell’homo sapiens risalgono all’inizio del Paleolitico superiore.3 La Marmotta e il territorio circostante sono però poveri di reperti risalenti al Paleolitico e al Mesolitico. Pertanto, le informazioni sul periodo pre-neolitico di questa regione sono limitate.
Il periodo neolitico si riferisce all’era della storia umana in cui lo stile di vita nomade e di cacciatori-raccoglitori fu abbandonato a favore dell’agricoltura e della vita stanziale. Il periodo neolitico nel Lazio, compresa La Marmotta, presenta generalmente caratteristiche simili al periodo neolitico in altre regioni d’Italia.
Si ritiene che il periodo neolitico nel Lazio sia iniziato intorno al 6000 a.C. e si sia esteso fino al IV millennio a.C. Gli insediamenti nel Lazio erano tipicamente stabiliti sui pendii delle colline, vicino ai fiumi o in valli fertili. Questi insediamenti contenevano spesso semplici case fatte di pietra o mattoni di fango.
Si ritiene che La Marmotta si trasformò in un centro commerciale verso la fine del periodo.
- Gibaja JF, Mineo M, Santos FJ, Morell B, Caruso-Fermé L, Remolins G, et al. (2024) The first Neolithic boats in the Mediterranean: The settlement of La Marmotta (Anguillara Sabazia, Lazio, Italy). PLoS ONE 19(3): e0299765. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0299765[↩]
- “Erano padani i primi abitanti d’Italia”, Alice Danti, National Geographic, January 20, 2012[↩]
- “Fossil Teeth Put Humans in Europe Earlier Than Thought“, John Noble Wilford, New York Times, November 2, 2011[↩]